Perché dovresti vedere i fiordi islandesi

fiordi islandesi

ALLA SCOPERTA DEI FIORDI ISLANDESI, COME RAGGIUNGERLI E IL PERIODO MIGLIORE

Dici fiordi e pensi alla Norvegia, che di queste meraviglie naturali ha fatto la sua cartolina di presentazione. Ma in realtà questi bracci di mare sono presenti in molte parti del nord Europa, dalla Danimarca alla Svezia, dalla Scozia alle isole Fær Øer, fino, appunto, ai fiordi islandesi.

Veri e propri gioielli naturali che incantano i visitatori per la loro bellezza imponente e l’atmosfera tranquilla. In questo articolo vediamo dove si trovano e come raggiungerli.

(Photo credit: Guide to Iceland)

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DOVE SONO I FIORDI ISLANDESI

I fiordi islandesi si trovano per lo più sulla parte occidentale dell’isola artica, in particolare presso la sua “coda” a Nord-Ovest, i Vestfirðir o letteralmente “Fiordi dell’Ovest”. L’altra zona dove vedere i fiordi è quella a est, quella appunto dei fiordi islandesi orientali gli Austfirðir. Qualcuno è presente anche a nord.

Si formarono durante l’ultima era glaciale, periodo in cui tutta l’Islanda era coperta da ghiacciai: in questo lasso di tempo, le enormi masse di ghiaccio si muovevano molto lentamente per formare delle strette insenature a V, aperte al mare.

In totale, l’Islanda ha ben 109 fiordi.

SAI COSA SIGNIFICA FIORDO?

La parola italiana fiordo deriva proprio dalle lingue germaniche settentrionali, ovvero la parola fjord (norvegese, danese e danese) e quella islandese fjörður. Entrambe si pensa siano collegate al norreno fara (“viaggiare”), a sua volta derivato dalla radice indoeuropea *prtús, “approdo”.

Il significato di “approdo” si deve anche al fatto che soprattutto in antichità i fiordi erano usati dai mercenari vichinghi e dalle altre popolazioni nordiche come porti, e non è un caso che sia in Norvegia, che in Islanda che nelle Isole Faroe molte città affaccino direttamente sui fiordi.

A livello fisico, i fiordi sono dei bracci di mare che si insinuano nella costa inondando un’antica valle glaciale, circondati da imponenti montagne. In questo sono simili ai calanchi mediterranei, ma rispetto a loro le pareti di un fiordo sono coperte di foreste.

I FIORDI ISLANDESI OCCIDENTALI - VESTFIRÐIR

I fiordi islandesi più famosi sono quelli occidentali i Vestfirðir, anche perché più semplici da raggiungere essendo meno distanti dalla capitale Reykjavík.

Si tratta di una regione frastagliata e selvaggia, una penisola collegata al resto dell’Islanda da una striscia di terra che nel suo punto più stretto arriva anche ad appena 10 km di larghezza. Sono fiordi profondi con panorami aperti e numerose cascate (come la celebre Dynjandi, alla testa del fiordo Arnafjörður nella baia di Dynjandisvogur). Molte sono le scogliere a picco sul mare come dove si ritrovano a nidificare diverse specie di uccelli, tra cui anche i lundar (le pulcinelle di mare). La più famossa e maestosa è sicuramente Látrabjarg, che non solo sono tra le più alte scogliere d’Europa con i loro 440 metri di parete verticale, ma anche il punto più a ovest d’Islanda e dunque d’Europa.

Inoltre, i Vestfirðir sono caratterizzati, a differenza del resto dell’Islanda, dalle molte ed enormi spiagge gialle e non nere essendo che è una delle regioni meno vulcaniche di tutta l’isola. La più grande e incredibile delle quali è Rauðisandur, che, come suggerisce il nome, è caratterizzata da sabbia dalla sfumatura rossastra. Su queste spiagge non è assolutamente raro avvistare foche, anzi molto spesso capita che sono loro che con fare curioso avvistano i passanti.

In questa regione è Ísafjörður a fare da base, che coi suoi 2700 abitanti è il più importate insediamento della regione. Da Ísafjörður, una volta al giorno e solo nei mesi estivi, partono due linee di autobus la 61 e la 62 ottime per esplorare i paesini nei fiordi e per collegarsi alla linea 59 che da Hólmavík porta a Borgarnes da cui poter prendere la 57 che porta a Reykjavík.

La soluzione più interessante, però, è noleggiare un’auto in modo da farsi un programma autonomo, e decidere dove fermarsi. In ogni caso, da Reykjavik a Króksfjarðarnes, cittadina da cui parte la regione dei fiordi occidentali, ci vogliono almeno tre ore senza fermate intermedie, più altre tre ore di viaggio molto panoramico fino a Ísafjörður.

Un altro modo per raggiungere i fiordi Occidentali è il traghetto che parte da Stykkishólmur, sulla penisola di Snæfellsnes, una cinquantina di chilometri più a sud, e che attraversa il Breiðafjörður collegando le due penisole. Sicuramente il più immersivo e divertente di ammirare i fiordi, dato che la tratta passa anche presso la bellissima isoletta di Flatey, e anche decisamente il più costoso.

Con la linea 57 che dalla capitale parte almeno una volta al giorno verso Akureyri, a nord, è possibile raggiungere l’Eyjafjörður. Si tenga conto che il viaggio di sola andata richiede circa 6 ore, per cui occorrerà trovare un luogo di riposo in zona.

I FIORDI ISLANDESI ORIENTALI - AUSTFIRÐIR

I fiordi orientali invece si sviluppano nell’estremo oriente dell’Islanda, per circa 120 km dal Borgarfjörður Eystri, verso sud, dove si trova il maestoso Berufjörður.

Sono più piccoli rispetto a quelli occidentali, ma essendo più difficili da raggiungere, perché più remoti, sono caratterizzati da pittoreschi villaggi di pescatori e paesaggi montani (i fiordi occidentali sono comunque di più difficile accesso in quanto fuori dalla percorso della strada nazionale 1, che passa invece proprio lungo i fiordi orientali, e per il fatto che le due strade che li collegano al resto dell’Isola sono spesso chiuse soprattutto d’inverno per il maltempo).

La cittadina base per le escursioni sui fiordi islandesi orientali è Seyðisfjörður, sul lungo e profondo fiordo omonimo, la quale tra l’altro è servita da un traghetto settimanale che parte da Hirtshals, nel nord della Danimarca, via Tórshavn, la capitale delle Fær Øer. Nel suo entroterra ci sono anche i bagni termali di Vök (30 minuti di auto), delle piscine esagonali che galleggiano sul lago Urriðavatn.

Dalla regione dei fiordi orientali, inoltre, si può andare ad ammirare il parco nazionale del Vatnajökull, il ghiacciaio più grande d’Europa, che dista circa 200km da Seyðisfjörður.

Come detto, Seyðisfjörður è la cittadina da usare come base per i fiordi islandesi orientali, che comunque si possono raggiungere anche da Reykjavík: da qui, però, seguendo sempre la Strada Nazionale 1 ci vogliono circa 8 ore di auto.

TRE FIORDI ISLANDESI DA TENERE D’OCCHIO

Dal momento che i fiordi islandesi sono più di 100, è difficile indicare quali sono i migliori, anche perché tutti sono incantevoli e circondati da montagne innevate o villaggi di pescatori con casette in legno.

Tra i più interessanti c’è Seyðisfjörður, l’omonimo della sopra-citata cittadina, particolarmente stretto e profondo e circondato da graziosi edifici in legno per tutta la sua estensione, e da montagne innevate.

Va citato anche il Eyjafjörður, nel nord del Paese, anche perché si riempie di balene, focene e delfini in estate, periodo migliore per visitarlo.

Per chi non vuole allontanarsi troppo invece, c’è Hvalfjörður, appena a nord di Reykjavik. Un luogo tranquillo, per passeggiate o per gli amanti del birdwatching, e che si trova vicino a Glymur, la seconda cascata più alta d’Islanda.
Non solo fiordi, ecco anche qualche consiglio su quali vulcani poter vedere in Islanda: 7 tour dei vulcani d’Islanda

Articolo in collaborazione con

Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN

con la partecipazione di Emiliano Marzorati, insegnante di Islandese.

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