LE VALCHIRIE: IL NAZIONALISMO SCANDINAVO NASCE DA DONNE FORTI E INDIPENDENTI
Il nazionalismo scandinavo riguarda anche la Svezia e soprattutto la Danimarca. L’antica monarchia, in perenne decadenza, doveva fare i conti con il ridursi del suo Impero-Non Impero, dovuto nel corso dei secoli alla perdita della Scania e dei territori svedesi, alla vendita delle Isole Vergini Danesi agli Stati Uniti (oggi Isole Vergini Americane), la perdita progressiva delle colonie nella Costa d’Oro in Africa e quelle in India, la perdita della Norvegia e, proprio nel XIX secolo, la perdita della sua parte meridionale, lo Slesvig-Holsten, conquistato dalla Germania di cui oggi fa ancora parte (Schleswig-Holstein).
Se oggi è comune trovare i miti norreni popolari nei mass media, nei videogiochi, nel cinema e nell’arte in generale, non era così fino all’Ottocento. In passato, avevano uno status diverso, usati come elementi della storia delle nazioni, in monumenti pubblici, discorsi politici e altre sfere della società. Ma un’opera letteraria ha cambiato tutto.
Le Valchirie:
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LA STORIA ILLUSTRATA DELLA DANIMARCA
Rifletteva la preoccupazione per l’unificazione del Regno di Danimarca e il ritorno del Ducato di Schleswig alla “Patria” (cioè la Confederazione Germanica), che era la principale preoccupazione politica e nazionale degli intellettuali e artisti danesi del tempo. Antenati e miti venivano usati per evocare il romanticismo nazionale e sottolineare la legittimità della pretesa danese sul Ducato di Schleswig. L’uso di stereotipi, eroi, divinità ed episodi leggendari forniva una varietà di immagini con cui i lettori dell’epoca potevano identificarsi, sfumando deliberatamente il confine tra “mito” e “storia” in un’epoca in cui l’evocazione del nazionalismo era fondamentale.
LA FUSIONE TRA STORIA E MITO
Tornando alla Danimarca, il concetto di “nazione” presentato nel libro di Fabricius assume alcune caratteristiche essenziali del mito: utilizzava una tradizione molto più antica per presentare valori, principi, nozioni escatologiche e tradizioni basate su simboli femminili, evocando combattenti, il popolo, la patria e altri elementi che potevano fornire un senso di identità.
LE GUERRE DELLO SCHLESWIG
Queste tensioni tra i movimenti nazionali contrapposti, quello danese e quello schleswig-holsteiniano, portarono alla Prima Guerra dello Schleswig (1848-1850), innescata dall’ascesa al potere di un governo nazional-liberale danese nel marzo 1848, seguita immediatamente da un’insurrezione. La Seconda Guerra dello Schleswig ebbe luogo dopo la pubblicazione del libro di Fabricius, nel 1864, e vide impegnate Prussia e Austria contro la Danimarca, militarmente inferiore, che perse il controllo dell’intero Schleswig-Holstein ceduto ad Austria e Prussia.
Le arti visive, insieme al libro di Fabricius, giocarono un ruolo cruciale nella costruzione di identità nazionali e tematiche, essenziali per i paesi che cercavano autoaffermazione (Norvegia) o rinascita (Danimarca).
LE VALCHIRIE NEL FOLKLORE VISIVO DANESE
Tra gli elementi mitologici più ricorrenti nel libro di Fabricius vi sono le Valchirie, figure mitologiche femminili derivate dalla tradizione nordica. Le Valchirie sono descritte nella mitologia norrena come esseri soprannaturali associati al campo di battaglia e alla morte: messaggere di Odino, erano destinate a scegliere chi tra i guerrieri caduti sarebbe stato condotto nel Valhalla, il palazzo degli eroi.
Nella Danimarca del XIX secolo, le Valchirie erano simboli di potenza, impegnate nella lotta per la patria e il sacrificio eroico. Erano donne forti e armate, con elmi alati e corna. Un immaginario tutto Ottocentesco e storicamente per niente accurato, e che però è riuscito a diffondersi e a coniare l’immagine anche odierna della Valchiria.
Anche nell’opera di Fabricius le Valchirie erano così rappresentate. Le illustrazioni mostravano spesso scene di battaglie eroiche, figure mitologiche e paesaggi epici, tutti elementi volti a suscitare un senso di orgoglio nazionale e appartenenza. In particolare, le raffigurazioni delle Valchirie tendevano a enfatizzare la loro bellezza e forza, rendendole ideali non solo come simboli della mitologia norrena, ma anche come incarnazioni dei valori della nazione danese.