Il Pensiero Nordico

il pensiero nordico

IL PENSIERO NORDICO
TROVARE LA FELICITÀ SOTTO L'AURORA BOREALE

ANNA BRÄNNSTÖM
IDA MONTRASIO

GIUNTI EDITORE

Dove c’è un ponte, c’è la bellezza di un incontro che supera ostacoli e barriere. C’è comunicazione, dialogo e collaborazione. C’è unità, fratellanza, storie che si intersecano, valori condivisi, un braccio proteso. Ecco a voi i Paesi nordici! Inizia proprio srotolando la sequenza del dna tra gemelli diversi il libro “Il pensiero nordico. Trovare la felicità sotto l’aurora boreale” di Anna Brännstöm e Ida Montrasio, edito da Giunti.
il pensiero nordico
Un fiume di parole accompagna il lettore de “Il pensiero nordico. Tovare la felicità sotto l’aurora boreale” dall’escursione col buonumore alla norvegese fino a raggiungere il proprio smultronställe bergmaniano.

E così attraversare un ponte è come tornare a casa. Quello che attraversa Anna collega le due sponde della sua piccola città natale. Sotto scorre il fiume, immutato fin dai tempi dell’era glaciale. Ha la sua sorgente sulla montagna più alta della Svezia che i Sami chiamarono “picco alto e appuntito, con calderone”, Kebnekaise. Ed è proprio a Kalix, dove Anna è nata, che sfocia e si mescola con altri fiumi svedesi e finlandesi contribuendo alla speciale acqua salmastra del Golfo di Botnia.

Kalixälven scorre libero e vivace, privo di dighe e da sempre veicolo per il trasporto di merci e legname. Avvalersi della forza della corrente per il trasporto del legname era ancora la prassi ai tempi del nonno di Ida. Fino agli anni ’60 il fiume Ume si ingorgava di tronchi galleggianti, guidati lungo il corso d’acqua da operai specializzati nella tecnica della fluitazione. Le fotografie ingiallite immortalano un fiume vigoroso, in cui risuona la potenza delle sue correnti e lo scroscio delle cascate. Oggi, completamente adibito all’energia idroelettrica, Umeälven urla e biancheggia solo nella toponomastica in dialetto norrlandese.

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MARI E PONTI ALLO STATO SOLIDO

Fin dai tempi delle spedizioni vichinghe i corsi d’acqua sono stati una delle vie di trasporto delle merci più importanti della Scandinavia e dei Paesi nordici. Gli inverni rigidi trasformavano i fiumi in solide strade percorribili. E ancora oggi, chi ha una casa di villeggiatura sulle isole dell’arcipelago, approfitta dei mesi invernali e del ghiaccio spesso per trasportare oggetti ingombranti, un frigorifero piuttosto che un divano, sul rimorchio della motoslitta.

Nei secoli l’acqua in forma solida ha permesso di attraversare il golfo tra Svezia e Finlandia e lo stretto tra Svezia e Danimarca. Nel frattempo iniziò la costruzione di ponti. A nord, i ponti sul fiume Torne collegano la Finlandia alla Svezia; a sud, abbiamo i ponti di Svinesund e di Solum che collegano la Norvegia alla Svezia. Infine Øresundsbron, il ponte tra Danimarca e Svezia che non solo collega i due Paesi, ma unisce l’intera penisola scandinava all’Europa.

L’ambizione di creare un ponte sullo stretto di Öresund risale al 19° secolo. Nel 1954 se ne ipotizzò la costruzione tra Helsingborg e Helsingør, ma fu solo nel 1989 che si iniziò a studiare un progetto per la sua effettiva realizzazione e nel 1991 Danimarca e Svezia firmarono l’accordo per l’avvio dei lavori. Inaugurato il 1 luglio 2000 dai due cugini, la regina Margrethe di Danimarca e re Carl XVI Gustav di Svezia, l’Øresundsbron è un imponente progetto infrastrutturale. Il ponte, che si inabissa trasformandosi in un tunnel sottomarino per poi riemergere su un’isola artificiale creata appositamente, collega Copenaghen, la capitale danese, direttamente con il capoluogo regionale svedese di Malmö. Reso famoso dalla serie poliziesca dano-svedese Bron, questo ponte sottolinea come sia possibile una collaborazione sui confini di giurisdizione, dove le due polizie di Stato si trovano a unire le forze per procedere alle buie e umide indagini della fiction.

PONTI DI SUTURA TRA GEMELLI DIVERSI - IL PENSIERO NORDICO

Come la detective svedese Saga Norén e il suo corrispettivo danese Martin Rohde, i Paesi nordici sono molto diversi tra loro, tuttavia c’è un’intesa. A partire dall’affiliazione linguistica, che accomuna quattro nazioni su cinque. Tre di questi Paesi sono geograficamente uniti e condividono il patrimonio culturale del popolo sami, la cui terra Sapmì si estende nella Lapponia norvegese, svedese e finlandese. In qualche modo tutti e cinque i Paesi nordici si sono trovati politicamente intersecati dall’epoca vichinga in poi. Nel corso della storia, Svezia, Norvegia e Danimarca si sono alternate alla guida dei rispettivi regni. I re danesi colonizzarono l’Islanda e la cristianizzarono, così come la Finlandia è stata svedese fino al trattato di pace con la Russia del 1809. Oggi i cinque Paesi nordici restano uniti, ma distinti nelle loro scelte. Si contano tre monarchie e due repubbliche, tra chi utilizza le kronor come valuta monetaria e chi ha scelto di entrare nell’UE.

Il libro “Il pensiero nordico. Tovare la felicità sotto l’aurora boreale” passa in rassegna gli aspetti che contraddistinguono i Paesi nordici e ciò che hanno in comune, tutti riuniti sotto lo stesso cielo, dove danza misteriosa l’aurora boreale, e sotto lo stesso sole che in estate non tramonta mai. L’amore per la natura; le distanze, i silenzi; il contrasto tra un sentimento di comunanza e una visione individualistica della vita; gli abbracci e il calore di una casa dove accoccolarsi. Forse sono proprio la cultura e la mentalità nordica i veri ponti di collegamento tra questi Paesi.

“Il Pensiero Nordico. Trovare la felicità sotto l’aurora boreale”: dal 18 ottobre in tutte le librerie.

Per parlarne insieme a noi ci vediamo il 18 novembre alla Biblioteca del Parco Sempione in occasione di Book City 2023.

Descrizione:"Il pensiero Nordico"

Oggi il tenore di vita dei Paesi nordici è tra i più elevati del mondo e sono da sempre ai primi posti quanto a investimenti nei campi della tecnologia, della ricerca e dello sviluppo. Sono contraddistinti da un’assoluta libertà di espressione e di stampa, da standard economici invidiabili. I meravigliosi paesaggi, la storia e la cultura – la loro filosofia tout court – sono in grado di lasciare senza fiato anche il più esperto tra i viaggiatori e di ispirare gli altri Paesi. Il pensiero nordico ferma sulla carta e tratteggia ogni loro unicità, conducendo il lettore in terre leggendarie e remote tra le più affascinanti del mondo.
Prendendo spunto dai ponti costruiti tra un paese e l’altro, tra un fiordo e l’altro, le autrici connettono e scandagliano le specificità di quei luoghi, approfondendo via via il rapporto con la natura e i paesaggi, la politica e la storia, lo stile di vita e l’educazione, le usanze e la cucina, i personaggi e le idee, in un continuo impeto di scoperta tra il futuro, quello più prossimo, e il passato, anche quello remoto.
Un libro per chi è già stato molte volte nei Paesi del Nord Europa e che non smetterebbe mai di programmare lì il suo prossimo viaggio, per tornare in luoghi già vissuti e così amati e saperne sempre di più; ma anche per chi, non essendoci mai stato, sente forte il richiamo della millenaria cultura di quelle lande.

Chi è Anna Brännström?

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Anna Brännström

Mi chiamo Anna Brännström, sono nata in Svezia (Kalix),una piccola cittadina nel cuore della Lapponia. Devo il mio secondo nome Karenina a mia zia Lisa, all’epoca appassionata di letteratura russa e di Lev Tolstoj.
Dopo il diploma in giornalismo, mi sono laureata in Lingue e Letteratura a Umeå prima di insegnare nelle scuole medie inferiori e superiori. Parallelamente ho scelto di completare la mia formazione dedicandomi allo studio di project-leading, economia aziendale e marketing, svolgendo uno stage professionale in Italia, paese di cui mi sono innamorata e dove tuttora vivo.

Dal 2002 sono docente di lingua svedese all’Università degli Studi di Milano presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dove coordino le attività culturali scandinave. Mi occupo inoltre dei corsi di aggiornamento per gli insegnanti di svedese nel mondo, presso lo Svenska Institutet di Stoccolma, di interpretariato e degli esami per il patentino di guida ufficiale per la Provincia di Milano. Nel 2010 ho fondato questa scuola: l’Istituto Culturale Nordico con il desiderio di creare un punto d’incontro ed integrazione tra la cultura nordica e quella italiana

Chi è Ida Montrasio?

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Ida Montrasio

Ida Montrasio si destreggia nel mondo italo-svedese da quando è nata.
Dalla redazione della rassegna stampa per la Camera di Commercio Assosvezia a Milano alla gestione dei canali social dell’Istituto Culturale Nordico, la svedesitudine la segue come un’ombra dalle calzelunghe: un doppio io che fedele alla legge di Jante si fa a metà, un ossimoro vagante che traducendo fiorisce due volte.
Per quanto sia famosa per il suo repertorio di pasticcini e i suoi progetti a lievitazione lenta, l’area di competenza che meglio la definisce è la traduzione dallo svedese, di cui è madrelingua.

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