FASHION WEEK

Fashion week

LA FASHION WEEK

Avere una fashion week non è più prerogativa di città come Milano, New York o Parigi.
Anche i Paesi Nordici ne hanno una e si stanno impegnando per far sì che siano sempre più green!
Indice pagina:

LA MODA E I SUOI SHOW

Il vestire o l’adornarsi sono caratteristiche universali del comportamento umano, ogni cultura del mondo ha poi i propri costumi e le proprie regole di abbigliamento. Esiste però una significativa differenza tra il termine moda e abbigliamento: quest’ultimo è funzionale al bisogno dell’uomo di coprirsi, la moda è invece quella componente che permette di creare un’identità esprimendo il gusto del singolo, “come decidiamo di vestirci e presentarci al mondo è una parte vitale che rivela chi siamo”.

L’ambivalenza che è solita crearsi rispetto alla questione moda è ben descritta dalla storica di moda Valerie Steele:
Derisa da alcuni come frivola, persino pericolosa, e celebrata da altri come arte, la moda è tutt’altro che un argomento neutrale. Dietro il clamore e il glamour c’è un’industria che colpisce tutte le culture del mondo.
Una potente forza nell’economia globale, la moda è anche molto influente nella vita di tutti i giorni.
Durante gli ultimi anni la moda ha subito un cambiamento a seguito dell’apertura di nuovi orizzonti di mercato. Con il progredire della tendenza verso una globalizzazione della sua divulgazione e sponsorizzazione il numero delle settimane della moda è conseguentemente aumentato. Se negli anni Sessanta i principali centri del fashion erano Parigi, Londra, Milano e New York, durante gli anni Novanta altre città ambirono a diventare nuove capitali della moda, fenomeno che prende il nome di policentrismo.

È diventato sempre più importante far parte di questo gruppo, tanto che spesso si inserisce tra le attrattive di un luogo quello di poter vantare una settimana della moda.

Ed il mondo nordico non è rimasto a guardare.

SETTIMANE DELLA MODA NORDICHE

milano fashion week
Anche al Nord c’è un calendario di eventi fashion che si susseguono partendo da Helsinki i primi di agosto, per continuare a Oslo, Copenaghen ed arrivare a Stoccolma ad inizio settembre.
Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata il focus di questo mese di passerelle. Tanto che nel 2019 lo Swedish Fashion Council ha annullato la settimana della moda di Stoccolma proprio per poterne rivedere tutti i parametri su nuovi standard di sostenibilità per il settore.

Nel 2018, la Copenaghen Fashion Week ha cambiato gestione ai vertici e ciò ha portato a un’attenzione sempre maggiore sul tema green. Il nuovo CEO, Cecilie Thorsmark, ha istituito un comitato consultivo sulla sostenibilità formato da professionisti del settore.

Nel 2021, Oslo Runway, Norwegian Fashion Hub e Copenaghen Fashion Week hanno unito le forze per implementare i requisiti di sostenibilità per il 2023. Ad esempio, dal 2023 ad Oslo introdurranno criteri appositi per tutti i marchi che vorranno partecipare alle passerelle.
C’è collaborazione anche tra lo Swedish Fashion Council e la Copenaghen Fashion Week per rafforzare e sviluppare ulteriormente la loro dedizione congiunta nel supportare i giovani designer dei paesi nordici.

Nel 2022 la Helsinki Fashion Week è tornata alle sfilate in presenza, concentrandosi su artigianato e slow fashion, sostenendo che
“il futuro della moda sostenibile consiste nel valorizzare le nostre risorse e nel costruire nuove abitudini improntate sul concetto di economia circolare. Va ridefinito il concetto di must-have come un qualcosa di cui abbiamo effettivamente bisogno e riconnettersi con i metodi passati di “riparazione e riutilizzo”. Mentre la moda digitale si sta muovendo più velocemente, la moda fisica deve rallentare“.
Sul sito ufficiale della Helsinki Fashion Week è già possibile esperire i nuovi orizzonti della moda entrando a far parte del Digital Village: un luogo virtuale nel quale sono stati organizzati dei fashion show di tutto rispetto con modelle avatar che mostravano abiti indossabili nel cyber spazio.

LE MODELLE

Ogni stagione, la stampa di moda guarda le sfilate internazionali per vedere chi sarà il nuovo volto del settore.

Nei backstage milanesi di quest’ultima settimana della moda appena conclusa, abbiamo incontrato Ida Heiner e Vilma Sjöberg, rispettivamente provenienti da Danimarca e Svezia.

Molte ragazze non scelgono di fare la modella, ma è la moda che ha scelto loro.L’ingresso e il successo sul campo sono nelle mani del fato: devi essere al posto giusto al momento giusto.
Professionalità, carattere e fortuna. Di base sono queste tre variabili ad affermare lo status di modella. La maggior parte sparisce dopo 3 – 4 anni. Altre fanno carriera, diventando sia top che celebrity.

Alcuni dei nomi di bellezze scandinave rimasti nella memoria di chi segue le passerelle da ormai diverso tempo sono Helena Christensen (Dn), Freja Beha Erichsen (Dn), Frida Gustavsson (Sv), le ancora top Elsa Hosk (Sv) o Frida Aasen (Nr).

Saranno Ida e Vilma le prossime top delle passerelle di cui ci ricorderemo tra qualche anno?
Scritto da: Amanda Vanoletti
Fonti:
Steele, Valerie: The Berg Companion to Fashion;
E. Wissinger, This Year’s Model. Fashion, Media and the Making of Glamour;
S. Reinach Segre, Un mondo di mode. Il vestire globalizzato;

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