Quanto è difficile lo svedese?

Quanto è difficile lo svedese?

QUANTO È DIFFICILE LO SVEDESE?

Come tutte le lingue scandinave, lo svedese a un primo impatto può sembrare molto difficile. In realtà, nel panorama non solo scandinavo ma anche germanico, lo svedese è relativamente semplice. Va da sé, che imparare una lingua non è mai facilissimo.

Andiamo ad approfondire quali sono i lati più semplici ed eventualmente quelli più ostici di questa lingua.

Quanto è difficile la lingua svedese?:

LO SVEDESE ASSOMIGLIA ALL’INGLESE O AL TEDESCO?

Lo svedese, essendo una lingua germanica, condivide alcune caratteristiche con l’inglese e il tedesco, il che può facilitare l’apprendimento per i parlanti di queste lingue. Ad esempio, molte parole svedesi sono simili a parole inglesi o tedesche, il che permette di riconoscere e memorizzare il vocabolario più rapidamente.

Questo fenomeno è noto come “cognates”, ovvero parole affini, che possono essere un grande vantaggio per chi ha già una conoscenza di base delle altre lingue germaniche.

Ci sono anche diverse parole di origine latina, spesso mutuate dal tedesco stesso o dal francese.

LA PRONUNCIA DELLO SVEDESE

Uno degli elementi sicuramente più vicini all’italiano è la pronuncia. Differentemente dall’inglese e dal vicino danese, che non pronunciano tutte le lettere, lo svedese tende ad essere più lineare e chiaro a livello fonetico, come il vicino norvegese e come anche l’italiano.

Certo, ci sono alcune regole complicate: ad esempio la pronuncia di “Ä” e “Ö”, assenti in italiano, o le regole che riguardano, ad esempio, la “K” di fronte a “Ö”, che non corrisponde a un’occlusiva velare sorda (per intenderci, la C davanti a A o O in italiano), ma si avvicina alla pronuncia di “sc” in italiano (come “scivolo”). Ad esempio, Köpenhamn, la parola svedese per la città di Copenaghen, si pronuncia “sciopenhamn” usando l’alfabeto italiano.

Inoltre, lo svedese è una lingua tonale. Questo significa che l’intonazione può cambiare il significato di una parola. Ad esempio, la parola “anden” può significare sia “l’anatra” che “lo spirito” a seconda del tono con cui viene pronunciata. La padronanza di questi toni richiede pratica e un po’ attenzione, ma una volta acquisita, permette di comunicare in modo molto più preciso e naturale.

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LA GRAMMATICA SVEDESE

Come il danese e le altre lingue scandinave, lo svedese ha una grammatica piuttosto semplice. Ciò è un vantaggio, ma per un italiano, che viene da una lingua grammaticalmente molto ricca e complessa, anche uno svantaggio, in quanto mancano alcuni modi come il congiuntivo e il condizionale che richiedono quindi qualche sforzo logico in più nella costruzione di una frase come si farebbe in italiano.

Tra le cose semplici, comunque, ci sono i verbi, che non vengono coniugati a seconda della persona, il che elimina la necessità di memorizzare diverse forme verbali. D’altro canto, lo svedese ha due generi grammaticali (comune e neutro) e richiede il corretto uso degli articoli definiti e indefiniti (“en”, e “ett”, come in danese e norvegese), che possono risultare complicati per chi non è abituato a tali strutture. Inoltre, l’ordine delle parole in una frase svedese può differire da quello di altre lingue, richiedendo un certo adattamento mentale.

Quanto è difficile lo svedese?

I NUMERI IN SVEDESE

Se in danese abbiamo visto un sistema numerico alquanto complesso, in svedese è semplice e vicino a quello delle altre lingue come l’italiano.

Il sistema è quindi decimale, e dopo il venti mantiene la formazione “20+1/2 ecc.” anziché al contrario come in tedesco o in danese, che invertono (“unoeventi” “dueeventi” ecc.).

Articolo in collaborazione con

Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN

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