Quanto è difficile il Norvegese?

Quanto è difficile il Norvegese?

QUANTO È DIFFICILE IL NORVEGESE?

Dopo danese e svedese, in questo articolo cerchiamo di capire quanto è difficile il norvegese. Come per le sorelle scandinave, e come in generale per tutte le lingue, non c’è una risposta univoca, perché la difficoltà è soggettiva, e perché un idioma richiede sempre impegno e dedizione.

In area scandinava, si dice giocosamente che il Norvegese è una versione “meglio pronunciata” del danese, perché scritte le due lingue, specie nel Bokmål, sono praticamente identiche in quanto la Norvegia per circa 400 anni è stata sotto dominio danese, ma il norvegese come lo svedese tende a pronunciare tutte le lettere all’interno di una parola, e la pronuncia non si discosta troppo da come una parola viene scritta. Ma approfondiamo meglio.

Quanto è difficile il norvegese?:

LA NORVEGIA E I NORVEGESI

La difficoltà principale del norvegese è in realtà dovuta al fatto che ci sono tantissimi dialetti. Anche in Svezia e Danimarca ci sono accenti e dialetti diversi tra loro, ma in Norvegia, per il suo territorio vasto e la morfologia che rende complessi i collegamenti e quindi parecchio isolati i diversi villaggi, questa caratteristica è ben più accentuata.

Anche per questo, fuori da Oslo e dalle grandi città, può risultare ostico capire il norvegese, anche quando lo si studia da un po’. E anche, per esempio, tra Oslo e Bergen, il cui dialetto è quello rimasto più influenzato dal danese, ci sono notevoli differenze.

Anche a livello ufficiale c’è una peculiarità tutta della Norvegia, che ha due lingue ufficiali: il Norvegese Bokmål, e il Norvegese Nynorsk. Il primo (“Lingua del libro” o “lingua letteraria”) è quello che eredita gran parte del lessico dal danese, e in realtà ad oggi quello più parlato, con poco più dell’80% della popolazione che lo utilizza. Il Nynorsk, che letteralmente significa “nuovo norvegese” ed è noto anche come Landsmål (“Lingua del paese”), è frutto degli studi e del lavoro del glottologo e filologo Ivar Aasen, che lo creò per valorizzare la lingua “rurale”, appunto quella dei vari paesi sparsi in Norvegia, eliminando il più possibile gli influssi del danese e valorizzando quella che era la “popolazione reale”. Come detto è meno parlata, ma ha molto successo in ambito letterario e culturale, e anche in alcuni ambienti principalmente progressisti.

Ad ogni modo, dato che è più parlata, quella che si studia maggiormente è il Bokmål, che è forse più semplice. Ci sono alcune differenze di scrittura: ad esempio la stessa “Norvegia” è scritta Norge in Bokmål e Noreg in Nynorsk.

LA PRONUNCIA DEL NORVEGESE

A livello fonetico, come detto, il norvegese presenta molte meno complessità rispetto al danese, ed è più simile allo svedese. Comunque, la lingua presenta vocali lunghe e brevi assenti in Italiano e che possono anche cambiare il significatodi una parola.

Una delle difficoltà maggiori è il suono “Kj” che, similmente a quando accade in svedese con “K”+”Ö”, si pronuncial come una sorta di “sc” in Italiano.

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LA GRAMMATICA

La grammatica norvegese è piuttosto semplice, specie se confrontata con quella italiana o tedesca.

Non ci sono generi grammaticali complessi come in tedesco, e i tempi verbali sono più intuitivi. Ad esempio, la forma del verbo resta invariata per tutte le persone, a differenza di molte lingue europee. Il verbo “parlare” si coniuga così: “jeg snakker” (io parlo), “du snakker” (tu parli), “han/hun snakker” (lui/lei parla), e uguale tutti gli altri.

Tuttavia, la struttura delle frasi può risultare complicata. Il norvegese utilizza l’ordine delle parole per esprimere significati, il che lo rende molto sensibile alla posizione dei vocaboli. Ad esempio, la frase “Jeg liker ikke fisk” significa “Non mi piace il pesce”, ma invertendo l’ordine delle parole si può alterare il significato.

Tipica del norvegese e delle lingue scandinave è poi l’Inversione, che in caso di frase interrogativa, avverbiale o di avverbio, fa sì che il verbo venga sempre prima del soggetto.

Articolo in collaborazione con

Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN

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