I COGNOMI SVEDESI E SCANDINAVI COME EREDITÀ VIVENTE DI UN PASSATO LONTANO
Anche se non lo sai, più di una volta nella vita ti è capitato di sentire uno tra i numerosi cognomi scandinavi, e ancora più probabilmente uno dei cognomi svedesi. Questo perché non sono riservati solo a individui nati e cresciuti in Scandinavia, ma sono sparsi in tutto il mondo e sono traccia vivente del passato nordico ancora oggi.
Ad esempio Scarlett Johansson, per citare un’attrice famosa. Lei è americana, ma il suo cognome, Johansson, non lascia dubbi sul fatto che sia un cognome made in Scandinavia. E infatti è di origini danesi – gode pure di doppia cittadinanza.
“-son”, “-sen”, “detter”, sono tutti suffissi tipici dei cognomi scandinavi. La loro storia è però molto interessante, e in questo articolo vi spiegheremo la loro lunga evoluzione, da come si sono formati a come si sono evoluti nei diversi paesi.
Ad esempio Scarlett Johansson, per citare un’attrice famosa. Lei è americana, ma il suo cognome, Johansson, non lascia dubbi sul fatto che sia un cognome made in Scandinavia. E infatti è di origini danesi – gode pure di doppia cittadinanza.
“-son”, “-sen”, “detter”, sono tutti suffissi tipici dei cognomi scandinavi. La loro storia è però molto interessante, e in questo articolo vi spiegheremo la loro lunga evoluzione, da come si sono formati a come si sono evoluti nei diversi paesi.
I cognomi scandinavi:
GLI ANTICHI SCANDINAVI E IL PATRONIMICO
La maggior parte dei cognomi scandinavi moderni è eredità di una pratica diffusa tra gli antichi scandinavi che, al pari di altre civiltà del passato, non usavano un cognome di famiglia fisso (tipico di ere moderne e, nei primi tempi, di famiglie nobili) ma assumevano nomi derivati da quelli dei loro genitori.
Oggi questa eredità è evidente soprattutto in Islanda, il paese nordico dove sia patronimico che matronimico sono usati e molto diffusi: si usa “-son” se il figlio è maschio, e “-dottir” se è una figlia femmina. Per citare un altro esempio famoso, il cognome della cantante Björk è Guðmundsdóttir, dal nome del padre Guðmundur Gunnarsson, che a sua volta ha un altro patronimico.
Oggi, tra l’altro, l’Islanda gode di una legge recente che ha introdotto anche il suffisso “-bur”, che è neutro dal punto di vista del genere. Così facendo, il governo islandese si è assicurato che tutti possano avere spazio nella tradizione dei cognomi patronimici islandesi, anche qualora non si riconoscessero in nessun genere.
I suffissi specifici, comunque, variano nelle diverse regioni scandinave, ma i temi ricorrenti di famiglia, ma anche di natura e professione sono tra loro intrecciati.
Oggi questa eredità è evidente soprattutto in Islanda, il paese nordico dove sia patronimico che matronimico sono usati e molto diffusi: si usa “-son” se il figlio è maschio, e “-dottir” se è una figlia femmina. Per citare un altro esempio famoso, il cognome della cantante Björk è Guðmundsdóttir, dal nome del padre Guðmundur Gunnarsson, che a sua volta ha un altro patronimico.
Oggi, tra l’altro, l’Islanda gode di una legge recente che ha introdotto anche il suffisso “-bur”, che è neutro dal punto di vista del genere. Così facendo, il governo islandese si è assicurato che tutti possano avere spazio nella tradizione dei cognomi patronimici islandesi, anche qualora non si riconoscessero in nessun genere.
I suffissi specifici, comunque, variano nelle diverse regioni scandinave, ma i temi ricorrenti di famiglia, ma anche di natura e professione sono tra loro intrecciati.
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L’ORIGINE DEI COGNOMI SVEDESI
Anche in Svezia, naturalmente, è tipico trovare cognomi che erano patronimici. Per esempio Olof Persson, CEO del Gruppo Volvo fino al 2015. Ma, a differenza dell’Islanda, erano, appunto, patronimici.
Con il passare del tempo, e similmente a quanto accaduto in Danimarca e Norvegia, i cognomi-patronimici sono diventati fissi e tramandati attraverso le generazioni, per cui cognomi come Persson, Larsson sono diventati più emblematici di quella famiglia, e non più rigorosi marcatori. Ecco perché si trovano cognomi col suffisso “-son” anche su individui di genere femminile, come la citata attrice, ma anche per la cantante Zara Larsson.
Altri cognomi svedesi tipici sono derivati da parole a tema naturalistico o riferimenti professionali. Ci sono prefissi comuni come “Berg-“ (pensiamo a Ingmar e Ingrid Bergman, che non erano nemmeno imparentati!), o suffissi come “-lund” (boschetto) o “-ström” (fiume).
Infine, in Svezia come in Norvegia un tempo era comune ereditare il nome della fattoria come cognome, cosa che rimane ancora oggi.
Con il passare del tempo, e similmente a quanto accaduto in Danimarca e Norvegia, i cognomi-patronimici sono diventati fissi e tramandati attraverso le generazioni, per cui cognomi come Persson, Larsson sono diventati più emblematici di quella famiglia, e non più rigorosi marcatori. Ecco perché si trovano cognomi col suffisso “-son” anche su individui di genere femminile, come la citata attrice, ma anche per la cantante Zara Larsson.
Altri cognomi svedesi tipici sono derivati da parole a tema naturalistico o riferimenti professionali. Ci sono prefissi comuni come “Berg-“ (pensiamo a Ingmar e Ingrid Bergman, che non erano nemmeno imparentati!), o suffissi come “-lund” (boschetto) o “-ström” (fiume).
Infine, in Svezia come in Norvegia un tempo era comune ereditare il nome della fattoria come cognome, cosa che rimane ancora oggi.
L’ORIGINE DEI COGNOMI DANESI E NORVEGESI
Più variegata l’origine dei cognomi danesi, dovuta alla storia regale della Danimarca, nonché alla sua maggiore vicinanza con il resto del continente europeo.
In ogni caso, come tutti i cognomi scandinavi, anche quelli danesi affondano le radici nella cultura patronimica, con un cambiamento del suffisso che in danese diventa “-sen” anziché “-son”, segno di un’origine più antica e più legata alla storia vichinga.
Un esempio famosissimo è “Hans Christian Andersen”, il cui cognome significa appunto “figlio di Anders”. Anche se, ai tempi del famoso scrittore, si era già in un’epoca dove il cognome era fisso, tanto che suo padre si chiamava Hans Andersen. Un esempio simile, ma più moderno, il calciatore Christian Eriksen. Molto diffusi sono, poi, i cognomi-patronimici “Christiansen”, “Jacobsen”, “Hansen” e “Sørensen”.
Un esempio famosissimo è “Hans Christian Andersen”, il cui cognome significa appunto “figlio di Anders”. Anche se, ai tempi del famoso scrittore, si era già in un’epoca dove il cognome era fisso, tanto che suo padre si chiamava Hans Andersen. Un esempio simile, ma più moderno, il calciatore Christian Eriksen. Molto diffusi sono, poi, i cognomi-patronimici “Christiansen”, “Jacobsen”, “Hansen” e “Sørensen”.
Altri cognomi prendono spunto da luoghi o edifici. Molto diffuso è Møller (“mulini”), che TV2 vede come il cognome più diffuso tra quelli non patronimici. Altri cognomi tipici sono Lund (“Boschetto”), e anche tutti quelli con suffisso -gaard (“Azienda agricola”, “campo agricolo”, o semplicemente “giardino”), specialmente se uniti ai punti cardinali: Østergaard, Vestergard, Nørgaard e via dicendo.
Data la lunga dominazione della Danimarca sulla Norvegia, anche i cognomi norvegesi sono stati pesantemente influenzati. Anche se non è mancato un approccio conservativo, con nomi derivati sia dalla tradizione norreno-vichinga sia dalla natura. Per esempio, il cognome Grieg deriva dalla parola vichinga Grið (“Tregua”), mentre Dahl riflette i paesaggi norvegesi, e significa, appunto, “valle”. (Dal/en nei moderni danese e norvegese).
Data la lunga dominazione della Danimarca sulla Norvegia, anche i cognomi norvegesi sono stati pesantemente influenzati. Anche se non è mancato un approccio conservativo, con nomi derivati sia dalla tradizione norreno-vichinga sia dalla natura. Per esempio, il cognome Grieg deriva dalla parola vichinga Grið (“Tregua”), mentre Dahl riflette i paesaggi norvegesi, e significa, appunto, “valle”. (Dal/en nei moderni danese e norvegese).
LA PARTICOLARITÀ DEI COGNOMI FINLANDESI
Non essendo il finlandese una lingua germanica, quelli finlandesi non possono rientrare tra i cognomi scandinavi, sebbene non sia difficile trovare individui con un cognome-patronimico tipico svedese, dato il lungo legame storico tra Svezia e Norvegia.
Più degli altri, però, i cognomi finlandesi si ispirano a natura e lavori. Molto diffuso è il suffisso “-nen”, che significa “piccolo”, oppure “proveniente da”. Per esempio Mäkinen, da Mäki, che significa “collina”. O anche il cognome del celebre pilota di F1 Mika Häkkinen, da Häkki che ha il significato di “gabbia” o “cabina”. Altri cognomi finlandesi tipici sono per esempio “Nurmi”, che significa “pascolo” o più semplicemente “prato”.
Più degli altri, però, i cognomi finlandesi si ispirano a natura e lavori. Molto diffuso è il suffisso “-nen”, che significa “piccolo”, oppure “proveniente da”. Per esempio Mäkinen, da Mäki, che significa “collina”. O anche il cognome del celebre pilota di F1 Mika Häkkinen, da Häkki che ha il significato di “gabbia” o “cabina”. Altri cognomi finlandesi tipici sono per esempio “Nurmi”, che significa “pascolo” o più semplicemente “prato”.
L’EVOLUZIONE DEI COGNOMI SCANDINAVI IN PATRIA E ALL’ESTERO
Le migrazioni scandinave verso gli Stati Uniti tra XIX e XX secolo hanno portato anche i cognomi scandinavi Oltreoceano, tanto che oggi negli USA molti individui hanno cognomi di origini nordeuropee.
Non senza alcune modifiche. Ad esempio, quella che in Scandinavia è la doppia “ss” (Andersson, Johansson), negli USA è stata semplificata con una sola “s”, e ad esempio si trova in cognomi come Anderson o Johnson, quest’ultimo esempio di una più forte anglicizzazione di un patronimico scandinavo.
Ma l’evoluzione dei cognomi scandinavi si nota anche in patria, perché la società sta spingendo affinché ci siano nomi che si adattino all’identità di tutti, come abbiamo visto per l’Islanda e il suffisso neutro “-bur”. Oppure, con la tendenza ad unire due cognomi, quelli di entrambi i genitori, per dare risalto a entrambe le famiglie di provenienza.
Non senza alcune modifiche. Ad esempio, quella che in Scandinavia è la doppia “ss” (Andersson, Johansson), negli USA è stata semplificata con una sola “s”, e ad esempio si trova in cognomi come Anderson o Johnson, quest’ultimo esempio di una più forte anglicizzazione di un patronimico scandinavo.
Ma l’evoluzione dei cognomi scandinavi si nota anche in patria, perché la società sta spingendo affinché ci siano nomi che si adattino all’identità di tutti, come abbiamo visto per l’Islanda e il suffisso neutro “-bur”. Oppure, con la tendenza ad unire due cognomi, quelli di entrambi i genitori, per dare risalto a entrambe le famiglie di provenienza.
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